Istituto Comprensivo Immacolatine Semeria - Amministrazione Centrale

Istituto Comprensivo Immacolatine Semeria - Amministrazione Centrale

Amm. trasparente

REGOLAMENTO


Art. 21 - Norme generali
L’Istituto delle Suore dell’Immacolata è una scuola cattolica che si ispira ai valori del Vangelo e della tradizione cristiana, secondo gli insegnamenti e lo stile di San Agostino Roscelli.
Ad ogni membro della comunità scolastica, alunno, docente e genitore, è richiesta l’adesione al Progetto Educativo, come al presente Regolamento di Istituto e alle sue norme.
Il rispetto reciproco, la chiarezza e la correttezza dei rapporti, fra docenti, alunni e personale della scuola, sono regola fondamentale dell’Istituto e condizione essenziale per il suo buon funzionamento.
Tutti coloro che, a diverso titolo, frequentano l’Istituto, sono tenuti ad un abbigliamento decoroso, ad un atteggiamento e ad un linguaggio consoni all’ambiente. Anche nelle vicinanze della scuola, è opportuno mantenere un comportamento educato e dignitoso.
Nella scuola non si promuove alcuna pubblicità, né si affigge o distribuisce alcun materiale pubblicitario, se non quello di carattere religioso o artistico-culturale, vagliato dalla Direzione.


I docenti

Art. 22 - Norme didattiche e disciplinari
I docenti devono essere rispettati nella propria libertà di insegnamento, pur chiamati a condividere lo spirito che impronta l’identità e la vita dell’Istituto, e tenuti alla reciproca collaborazione.
Ogni docente deve esprimere la propria professionalità attraverso l’azione didattica ed educativa; è tenuto a rispettare:
•    la puntualità, all’entrata come nell’avvicendamento al collega,
•    la sobrietà del linguaggio e degli atteggiamenti,
•    la discrezione in merito a tutto quanto si opera nell’ambito scolastico.
È inviolabilmente tenuto al segreto professionale in merito a tutto quanto emerge in sede di Consiglio di Classe, Collegio Docenti come nei colloqui con il Dirigente.
Il corpo docente è chiamato a creare e mantenere nella scuola un clima sereno e di accoglienza, attraverso la chiarezza e la correttezza dei rapporti che intrattiene con gli studenti, i colleghi, il Dirigente e le famiglie.
I docenti sono tenuti a rispettare tutti gli impegni del calendario delle attività didattiche, con le relative funzioni.
Il corpo docente è tenuto a partecipare agli eventi formativi organizzati dalla Dirigenza, come a condividere i momenti di carattere religioso che accomunano la comunità educante dell’Istituto.

Art. 23 - Interventi disciplinari nei confronti degli studenti
Gli interventi disciplinari nei confronti degli studenti devono sempre essere preceduti e accompagnati dal dialogo personale con l’alunno, e, al contempo, devono risultare fermi senza dare adito ad esitazioni. I docenti hanno facoltà di applicare una gamma progressiva di interventi disciplinari: ammonizione verbale, ammonizione scritta, dallo stesso docente, sul Libretto scolastico; ammonizione scritta, dallo stesso docente o dal Preside, sul Registro di Classe; convocazione dei genitori, da parte del docente o del Preside. Oltre a tali strumenti disciplinari, lo studente può essere sospeso dalle lezioni, a discrezione del Dirigente, sentito il Consiglio di Classe.
È, infine, di pertinenza del Dirigente valutare se un alunno può essere consigliato a cambiare istituto scolastico.
Ogni intervento disciplinare viene preso in considerazione all’atto della formulazione del voto di condotta in sede di scrutinio.


Gli alunni

Art. 24 - norme generali
Gli alunni hanno il diritto di essere rispettati, di essere accolti, ascoltati e guidati, di essere considerati e valutati con equità.
Nessuno studente, anche se redarguito, deve essere offeso o umiliato.
24.1 Ogni studente è tenuto ad un comportamento corretto verso le persone e l’ambiente. I danni volontariamente provocati alle cose dovranno essere risarciti all’Ente Gestore.
Ogni studente deve rispettare i docenti e le loro decisioni.
24.2 Tutti gli alunni con crescente senso di responsabilità per la propria formazione umana e cristiana, secondo lo spirito del nostro Istituto esaurientemente definito nel "Progetto Educativo", dovranno considerare le Scuola e le attività didattico-educative come il principale impegno della loro vita giovanile, in base alla quale dovranno essere regolate tutte le altre azioni e occupazioni nel corso dell'anno scolastico.
24.3 La frequenza scolastica quotidiana è un obbligo grave, cui si impegnano gli alunni e le loro famiglie all'atto dell'iscrizione. L'assenteismo per futili motivi, oltre a compromettere seriamente la continuità degli studi per gli alunni assenti, finisce anche col turbare il regolare svolgimento dell'attività scolastica dell'intera classe.
24.4 Nei giorni di sabato, se il calendario scolastico prevede normali lezioni, la regolare attività didattica esige la presenza di tutti gli alunni.
24.5 L'orario di ingresso nelle aule è quello definito all’inizio di ogni anno scolastico da ogni ordine di scuola. In questo stesso tempo dovranno essere presentati i libretti delle assenze per eventuali giustificazioni di assenze o ritardi o richieste d'uscita fuori orario al Preside o alla Direzione. I ritardi nell'ingresso a scuola costituiscono un grave disagio, che gli alunni dovranno sollecitamente evitare.
24.6 Le assenze per causa di malattia di durata superiore a cinque giorni dovranno essere comprovate da certificato medico, attestante, quanto occorre, la perfetta guarigione da malattie infettive.
24.7 Durante le ore di lezione e negli intervalli è assolutamente vietato uscire dall'Istituto senza espressa autorizzazione rilasciata dalla Presidenza.
24.8 Gli alunni potranno recarsi in Segreteria prima dell'inizio delle lezioni o nell'intervallo. In nessun caso potranno accedere alla Sala dei Professori di propria iniziativa.
24.9 In qualsiasi momento delle attività didattiche e nel periodo di sollievo e distensione e al momento dell'ingresso e uscita della scuola gli alunni dovranno conservare un comportamento adeguato ad una Comunità Educativa cristiana nello spirito del nostro Progetto Educativo, evitando nei rapporti tra compagni o con i docenti e superiori qualsiasi atteggiamento, in parole, azioni o gesti, sconveniente o comunque contrario all'indirizzo educativo dell'Istituto. D'altra parte un comportamento di crescente maturità e correttezza dovrà contraddistinguere dovunque, anche fuori dell'ambito scolastico, ogni alunno che intende raggiungere una piena formazione umana e cristiana.
24.10 Nel clima della coeducazione del nostro Istituto i rapporti fra ragazzi e ragazze dovranno essere atteggiati ad estrema correttezza e rispetto, in modo da realizzare veramente un ambiente umano ricco, formativo e aperto.
24.11 Tutti gli alunni hanno il dovere di conservare il decoro dei locali e dei mobili delle scuole e saranno responsabili dei guasti, che a questi recheranno. Uguale rispetto è dovuto agli oggetti dei propri compagni (libri, articoli scolastici, vestiario, denari, ecc.), che non potranno essere maltrattati o manomessi senza venir meno ai più elementari principi di buona educazione.
24.12 Particolare attenzione dovrà essere posta da tutti per la pulizia dei locali interni ed esterni dell'Istituto, evitando assolutamente di imbrattare porte o pareti e di gettare per terra carte o rifiuti di qualunque genere, per i quali sono disposti appositi contenitori che agevolano la raccolta differenziata.


Gli studenti della scuola secondaria - norme disciplinari
Il presente Regolamento, per quanto concerne la scuola secondaria, fa proprio lo Statuto delle studentesse e degli studenti (D.P.R. 249 del 24 giugno 1998) e le successive integrazioni e modifiche ministeriali.

Art. 25 - Entrata, ritardi e uscite
L’inizio delle lezioni è stabilito alle ore 7.55; gli studenti non possono in ogni caso accedere ai piani prima delle ore 7.50.
Le lezioni cominciano con alcuni momenti di preghiera.
L’ingresso posticipato e l’uscita anticipata sono da effettuarsi raramente e solo in caso di reale necessità; ogni studente della scuola secondaria può utilizzare complessivamente quattro permessi a quadrimestre non cumulabili, usufruiti i quali, tanto l’ingresso posticipato che l’uscita anticipata dovranno essere accompagnati dalla comunicazione telefonica di un genitore, o di chi ne esercita la funzione parentale. Tutti i permessi di uscita o entrata fuori orario, devono essere sottoposti al Preside o alla Vice Preside. Ogni permesso di entrata o di uscita fuori orario deve essere annotato sul Registro di Classe.
In merito a eventuale ingresso in ritardo, se avviene entro i primi 5 minuti dal suono della campanella, è lo stesso docente che può ammettere in classe il ritardatario; superato tale termine, gli studenti devono essere ammessi in classe dal Preside o dalla Vice Preside. Ogni ritardo deve essere annotato sul Registro di Classe; al quarto ritardo viene informata la famiglia.
Si ricorda che la frequenza a scuola e il rispetto degli orari delle attività didattiche contribuiscono a determinare il voto di condotta e, dove previsto, l’attribuzione dei crediti scolastici.

Art. 26 - Giustificazioni
Le giustificazioni delle assenze devono essere sottoposte al docente presente in classe al momento dell’ingresso che la annota sul Registro di Classe.
Dopo 5 giorni di assenza, incluse le festività, è richiesto il certificato medico.
Ogni assenza non giustificata, ogni alterazione e contraffazione della scrittura o della firma del Dirigente, dei docenti, dei genitori è considerata mancanza gravissima e punita secondo le norme ministeriali.

Art. 27 - Cellulari e video cellulari
Durante l’intero orario delle attività didattiche i telefoni cellulari devono essere tenuti rigorosamente spenti; ne è tuttavia permesso, agli studenti della secondaria superiore, l’utilizzo durante la ricreazione.
I trasgressori saranno prima richiamati, in caso di recidiva saranno tenuti ad una oblazione da destinarsi alla missione in Etiopia.
Ai trasgressori verrà, comunque, ritirato l’apparecchio dal docente e consegnato al Preside o alla Vice Preside per essergli restituito alla fine delle lezioni.
Sebbene, durante la ricreazione, sia possibile, per gli studenti del liceo, l’accensione e l’utilizzo del telefono cellulare, è fatto divieto di utilizzare il cellulare, o strumento similare, per realizzare ogni forma di registrazioni, audio, video e di immagini.
Nel caso di infrazione a quanto prescritto, oltre a rispondere alle autorità competenti cui rimanda la Direttiva Ministeriale n. 104 del 30 novembre 2007, gli studenti coinvolti verranno sanzionati dalla scuola, secondo le indicazioni previste dallo Statuto delle Studentesse e degli Studenti della Scuola secondaria superiore (D.P.R 24.06.1998 n. 249).

Art. 28 - Esonero
L’esonero permanente o temporaneo, parziale o totale, dalle esercitazioni pratiche di educazione fisica deve essere attestato da certificazione medica; l’alunno deve comunque frequentare le lezioni di educazione fisica.

Art. 29 - Rispetto delle consegne
Ogni studente è tenuto al rispetto delle consegne, cioè a svolgere i compiti assegnati, portare il materiale o l’abbigliamento necessario all’educazione fisica, secondo le indicazioni dei docenti. In caso di recidiva, le eventuali mancanze vengono sanzionate dai docenti tramite segnalazione alle famiglie sul Libretto scolastico e, nell’eventualità che tali mancanza debbano ulteriormente ripetersi, sarà il Dirigente a convocare la famiglia.
Anche il rispetto delle consegne contribuisce a determinare il voto in condotta sui documenti di valutazione.

Art. 30 - Divieto di fumare
Nel rispetto della vigente legislazione, in tutto l’edificio scolastico, come nel cortile, è fatto divieto di fumare; i trasgressori saranno prima richiamati, in caso di recidiva saranno tenuti ad una oblazione da destinarsi alla missione in Etiopia, indi verranno sanzionati dalle autorità competenti, secondo quanto previsto dalla legge.


I genitori

Art. 31 - Norme generali
L'impegno, che i genitori si assumono con la Scuola all'atto dell'iscrizione dei propri figli, non si esaurisce con l'assolvimento dei doveri amministrativi, ma si estende a piena collaborazione nello spirito del nostro Progetto Educativo. I genitori che iscrivono i propri figli presso questo Istituto ne accettano e condividono il Progetto educativo e il presente Regolamento.  
Parimenti, si attengono al calendario di tutte le attività didattiche che viene loro comunicato dalla scuola.
31.1 Tra le varie forme di partecipazione dei genitori alla vita della Scuola hanno particolare rilievo gli incontri personali e comunitari con i docenti e il Preside o Direttore. Questi devono essere svolti sempre su di un piano di mutua fiducia e collaborazione, con l'intento di contribuire alla vera formazione culturale e morale dei ragazzi.
31.2 Gli incontri individuali si svolgono abitualmente secondo uno specifico calendario, che viene comunicato all'inizio dell'anno a tutte le famiglie.
31.3 Negli incontri comunitari devono essere privilegiati argomenti di discussione comuni, che puntualizzano qualche aspetto o problema della vita scolastica.
31.4 Rispettando quanto sopra indicato circa i rapporti dei familiari degli alunni con i docenti, sono assolutamente da evitare altre forme che possono turbare il sereno svolgimento delle attività didattiche (come accedere nelle aule o nei corridoi durante le ore di lezione per conferire con i docenti). È anche contrario allo stile della nostra Comunità Educativa fare regali personali ai docenti.
31.5 È dovere dei genitori partecipare anche alla vita della Scuola aderendo, per quanto possibile, alle iniziative proposte dalla Direzione dei singoli ordini di scuola.
31.6 I genitori hanno il diritto di essere costantemente informati in merito alla frequenza, al profitto e alla condotta dei figli che frequentano l’Istituto.
Allo stesso modo hanno il dovere di mantenersi informati, controllando e vidimando con cura il Libretto scolastico, che gli alunni devono sempre avere con sé.


Personale non docente

Art. 34 - Norme generali
Come membri della Comunità educante, il personale non  docente è impegnato nello spirito del Progetto educativo al raggiungimento delle finalità proprie dell’Istituto con la coerente testimonianza delle proprie azioni e della propria vita.
I provvedimenti disciplinari nei confronti del personale dipendente sono regolamentati dall’art. 72 e ssgg. del CCNL Scuola 2010-2012

 

DI seguito è possibile consultare il PTOF d'Istituto per il triennio 2022-2025.

  •  Per le procedure di iscrizione contattare la Segreteria amministrativa.
  • Di seguito, trovate i link   alle pagine dei diversi ordini di scuola per scaricare i moduli per il Patto di corresponsabilità, le manleve, le uscite autonome, ecc.

Modulistica Scuola Infanzia

Modulistica Scuola Primaria

Modulistica Scuola Secondaria di Primo Grado

Modulistica Liceo

 

STATUTO DEGLI ORGANI COLLEGIALI


Art. 1 - Gli Organi Collegiali
La comunità scolastica Santa Maria Immacolata e Don Agostino Roscelli, con riferimento alla legge 62/2000 sulle scuole paritarie, e alle successive disposizioni attuative della Circolare Ministeriale n. 31, del 18 marzo 2003, si dota del presente “Regolamento di Istituto” che stabilisce la costituzione di un unico Consiglio per le scuole presenti nell'Istituto, cioè Scuole dell'Infanzia, Primarie e Secondarie.
Oltre a tale Consiglio si articoleranno anche i Consigli di Classe e Interclasse e i Collegi dei Docenti.

Art. 2 - Finalità istituzionali
Data la particolare fisionomia dell'Istituto, gestito dall'Ente Religioso Suore dell’Immacolata, e le sue specifiche finalità educative, ispirate alla concezione cristiana della vita, ogni atto, iniziativa o decisione di qualunque organo collegiale dovrà essere in sintonia con le suddette finalità istituzionali secondo quanto esposto nello specifico Progetto Educativo dell’Istituto, che viene assunto come centro ispiratore di tutta l'attività formativa dell'istituto.
Al suddetto Ente Gestore spettano in definitiva il giudizio sulla eventuale difformità degli atti collegiali dalle finalità istituzionali e i provvedimenti applicativi conseguenti.   


Consiglio di Istituto

Art. 3 - Composizione
Il Consiglio d'Istituto (C.I.) è composto dai rappresentanti delle seguenti categorie:

  •     Ente Gestore: un rappresentante da esso designato.
  •     Dirigenza scolastica: il Dirigente di ogni tipo di scuola presente nell'ambito del Consiglio di Istituto;
  •     Insegnanti: 8 rappresentanti eletti (2 della scuola dell’infanzia, 2 della scuola primaria, 2 della scuola secondaria di I grado, 2 della scuola secondaria di II grado);
  •     Genitori: 9 rappresentanti eletti (2 della scuola dell’infanzia, 3 della scuola primaria, 2 della scuola secondaria di I grado, 2 della scuola secondaria di II grado);
  •     Studenti: 2 rappresentanti eletti delle scuole secondarie di II grado;
  •     Una rappresentanza del personale non docente, individuata dall’Ente Gestore.

L'appartenenza ai rispettivi settori (Infanzia, Primarie e Secondarie) dei docenti e dei genitori rappresentanti è condizione essenziale per l'elezione a membro del Consiglio di Istituto, ma non per la permanenza in esso, che perdura anche se essi nel corso del triennio dovessero mutare settore; in caso, però, di dimissioni o di decadenza di un qualsiasi membro (cessazione di servizio scolastico [docenti] o di frequenza dell'alunno [genitori e alunni]), si procederà alla sua sostituzione preferendo un membro del settore eventualmente privo di rappresentanti, secondo quanto prescritto dall'art. 6, comma 2.
Possono essere chiamati a partecipare alle riunioni del Consiglio di Istituto, a titolo consultivo, specialisti esterni, a giudizio del Presidente o dietro richiesta di almeno 1/3 dei membri del Consiglio.

Art. 4 - Attribuzioni
Il Consiglio di Istituto, fatte salve le competenze specifiche dell'Ente Gestore, del Collegio dei Docenti e dei Consigli di Classe, si esprime in merito all'organizzazione e alla programmazione della vita e delle attività dell’Istituto.
Il Consiglio di Istituto elegge nella prima seduta tra i rappresentanti dei Genitori il Presidente e il Vice-Presidente, a maggioranza assoluta nella prima e seconda votazione e a maggioranza relativa nella terza votazione.
Prende atto del Regolamento dell'Istituto, inerente tanto il funzionamento degli Organi collegiali, quanto le norme disciplinari che regolano la vita quotidiana dell’Istituto, redatto dall’Ente Gestore come previsto dall’art. 4.2 delle Disposizioni e indicazioni per l’attuazione della Legge n. 62/2000, in materia di parità scolastica (C.M. n. 31 del 18 marzo 2003).
Il Consiglio di Istituto fa proprio il Piano dell'Offerta Formativa elaborato da ogni Collegio dei Docenti secondo quanto previsto dall'art. 3 del Regolamento in materia di autonomia (DPR 275/99).
Ogni membro del Consiglio di Istituto, tramite domanda scritta alla Direzione, può richiedere di visionare il bilancio dell’ordine di scuola che rappresenta.
All’inizio dell’anno scolastico, dispone l'adattamento del calendario scolastico alle specifiche esigenze ambientali, tenendo presente quanto previsto dal Regolamento in materia di Autonomia.  
Il Consiglio di Istituto promuove contatti con altre scuole e istituti al fine di realizzare scambi di informazioni e di esperienze e di intraprendere eventuali iniziative di collaborazione (cfr. art. 7 del DPR 275/99 - reti di scuole); promuove la partecipazione dell'Istituto e l’organizzazione nell’Istituto di eventi culturali, sportivi o ricreativi di particolare interesse educativo e formativo; promuove e sostiene, inoltre, lo svolgimento di iniziative assistenziali, che possono essere assunte dall'Istituto.

Art. 5 - Funzioni del Presidente
Il Presidente del C.I. elegge tra i membri del Consiglio stesso un segretario, con il compito di redigere i verbali delle riunioni e di provvedere alla pubblicazione degli stessi presso l’Albo dell’Istituto.
Spetta al Presidente convocare e presiedere le riunioni del Consiglio di Istituto, stabilire l'ordine del giorno secondo le proposte pervenutegli. Spetta anche al Presidente rappresentare il Consiglio presso l'Ente Gestore, gli altri organi collegiali, presso le autorità e presso qualsiasi terzo.
Nel caso di dimissioni del Presidente il Consiglio provvederà all'elezione di un nuovo Presidente.  

Art. 6 - Durata in carica del Consiglio di Istituto
Il Consiglio d'Istituto dura in carica tre anni ed esercita le proprie funzioni fino all'insediamento del nuovo Consiglio.
I Consiglieri, che, nel corso dei tre anni, perdono i requisiti per i quali sono stati eletti, o coloro che non intervengano senza giustificati motivi a tre sedute consecutive, verranno sostituiti dal rappresentante di categoria e di settore, che nell'ultima votazione ha ottenuto il maggior numero di voti fra i non eletti. In caso di esaurimento delle liste si procederà ad elezioni suppletive.

Art. 7 - Convocazioni, ordini del giorno, riunioni, delibere
Il Consiglio di Istituto dovrà riunirsi almeno due volte al quadrimestre, nel corso dell'anno scolastico, nei locali della Scuola ed in ore non coincidenti con l'orario scolastico.
La data e l'ora di convocazione vengono deliberate al termine dell'ultima riunione; in caso contrario il Presidente provvede a far pervenire ai Consiglieri la convocazione almeno 5 giorni prima della data fissata. In caso di urgenza la convocazione è fatta dal Presidente anche "ad horam" e con qualsiasi mezzo.
Il Presidente invierà l'elenco completo dell'Ordine del giorno ai Consiglieri almeno 5 giorni prima della riunione. Copia della convocazione e del relativo "ordine del giorno" dovrà essere affisso nello stesso termine nell'apposito albo dell’Istituto.
Qualora nell'ordine del giorno fosse incluso l'esame di qualche altro documento, questo deve essere trasmesso in copia ai Consiglieri unitamente alla convocazione del Consiglio.
Per la validità delle riunioni del Consiglio, in prima convocazione, è richiesta la presenza di almeno la metà più uno dei Consiglieri e la stessa percentuale di rappresentanza delle categorie di Consiglieri; in seconda convocazione la riunione è valida qualunque sia il numero dei Consiglieri e delle categorie presenti.
Le deliberazioni del Consiglio di Istituto, per estratto, vengono pubblicate nell'apposito albo dell’Istituto ed esposte nella sala dei Professori.
Le deliberazioni del Consiglio di Istituto sono adottate a maggioranza dei voti dei Consiglieri presenti. In caso di parità prevale il voto del Presidente.
La votazione è segreta quando si provvede alla designazione delle cariche di Presidente, Vice-Presidente ed ogni qualvolta si vota per questioni riguardanti persone. In ogni altro caso la votazione è fatta per alzata di mano, a meno che almeno un terzo dei Consiglieri presenti non faccia richiesta di votazione segreta.


Giunta esecutiva

Art. 8 - Composizione e durata
La Giunta Esecutiva (G.E.) è composta da uno dei Dirigenti delle diverse scuole presenti nello stesso Consiglio, dal Segretario dell'Istituto che funge da Segretario di Giunta, e da 2 Consiglieri eletti dal Consiglio di Istituto, e precisamente: da 1 docente e da 1 genitore.
La Giunta Esecutiva è presieduta dal Dirigente.
La Giunta Esecutiva dura in carica tre anni. In caso di preventiva decadenza per dimissioni o per la perdita dei requisiti richiesti o per tre assenze consecutive ingiustificate, il C.I. procederà alla sostituzione.

Art. 9 - Competenze
La Giunta Esecutiva prepara gli argomenti da sottoporre all'esame del C.I., corredandoli di precise richieste e relazioni, fermo restando il diritto di iniziativa del Consiglio stesso. I Consiglieri di Istituto che vogliono fare delle proposte da inserire nell'ordine del giorno in discussione nella riunione del C.I., dovranno farle pervenire in tempo utile al Presidente della Giunta.

Art. 10 - Riunioni e delibere
Le riunioni della Giunta Esecutiva sono valide solo se sono presenti il Presidente ed almeno due membri di essa.
Le deliberazioni della Giunta Esecutiva sono adottate a maggioranza dei voti validamente espressi. In caso di parità prevale il voto del Presidente.


Consiglio di Classe e Interclasse
     
Art. 11 - Composizione
I Consigli di Classe nelle Scuole Secondarie sono composti dai Docenti delle singole classi, da 2 rappresentanti dei genitori eletti da tutti i genitori delle rispettive classi e, solo nella scuola secondaria di II grado, da 2 studenti, eletti da tutti gli studenti.
I Consigli di Interclasse nelle Scuole dell'Infanzia e Primarie, fissati dalla Direzione, sono composti dai Docenti di classi parallele o dello stesso ciclo e, se convocato dalla Direzione, da un rappresentante dei genitori di ogni classe eletto come sopra.
I Consigli di Classe e di Interclasse sono presieduti dal Dirigente o, dietro sua delega, dal Vice-Dirigente o da un docente membro del Consiglio stesso. Le funzioni di Segretario del Consiglio di Classe e di Interclasse sono attribuite dal Dirigente ad uno dei docenti membro del Consiglio stesso.

Art. 12 - Competenze
I Consigli di Classe e di Interclasse si riuniscono almeno due volte al quadrimestre in ore non coincidenti con l'orario scolastico; i Consigli di Classe traducono e applicano le linee generali definite dal Collegio dei Docenti sul piano didattico ed educativo.
Le competenze relative alla progettazione e alla realizzazione dell’azione didattica, quelle relative alla valutazione periodica e finale degli alunni spettano al Consiglio di Classe e di Interclasse con la sola diretta partecipazione dei docenti.


Collegio dei Docenti
       
Art. 13 - Composizione e riunioni
Il Collegio dei Docenti è composto da tutto il personale docente, operante nei singoli indirizzi o gradi di scuola, rispettivamente Infanzia, Primaria e Secondaria, ed è presieduto dal Coordinatore delle attività didattiche ed educative di ogni ordine di scuola. Esercita le funzioni di Segretario un docente, designato dal Dirigente che redige il verbale di ogni riunione.
Il Collegio dei Docenti si insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce ogni qual volta il Dirigente ne ravvisi la necessità oppure quando almeno un terzo dei suoi componenti ne faccia richiesta, comunque almeno una volta al quadrimestre. Le riunioni del Collegio hanno luogo in ore non coincidenti con l'orario di lezione.

Art. 14 - Competenze
Il Collegio dei Docenti ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico dell'Istituto. In particolare elabora il Piano dell'Offerta Formativa sulla base degli indirizzi generali definiti dal Progetto Educativo; cura la programmazione dell'azione didattica ed educativa anche al fine di adeguare, nell'ambito degli ordinamenti della scuola stabilito dallo Stato, i programmi di insegnamento alle specifiche esigenze ambientali e di favorire il coordinamento interdisciplinare. Esso esercita tale potere nel rispetto della libertà di insegnamento garantita a ciascun insegnante nel quadro delle linee fondamentali indicate dal Progetto Educativo.
Il Collegio dei Docenti valuta periodicamente l'andamento complessivo dell'azione didattica per verificarne l'efficacia in rapporto agli orientamenti e agli obiettivi programmati, proponendo, ove necessario, opportune misure per il miglioramento dell'attività scolastica; inoltre, sentito il Consiglio di Classe o Interclasse, provvede all'adozione dei libri di testo, conformemente alle linee pedagogiche espresse dal Progetto Educativo.
Adotta e promuove iniziative di sperimentazione in conformità alle normative vigenti sull'autonomia scolastica e promuove iniziative di aggiornamento dei docenti dell'istituto.
Elegge i suoi rappresentanti nel Consiglio d'Istituto, con votazione segreta.
Il Collegio dei Docenti, nell'adottare le proprie deliberazioni, tiene conto delle eventuali proposte e pareri dei Consigli di Classe e Interclasse.


Assemblea dei Genitori
       
Art. 15 - Assemblea dei Genitori
I Genitori degli alunni delle scuole di ogni ordine e grado possono riunirsi in assemblea nei locali della Scuola, in orario non coincidente con quello delle lezioni.
La data e l'orario di svolgimento di ciascuna di esse devono essere concordati di volta in volta con il Dirigente, che può partecipare a dette assemblee, così come i docenti delle classi coinvolte.


Assemblea degli Studenti (per le scuole secondarie superiori)
       
Art. 16 - Diritto di Assemblea
Gli studenti delle Scuole Secondarie Superiori hanno diritto di riunirsi in assemblea nei locali della Scuola secondo le modalità previste dai successivi articoli sulla base dello Statuto delle studentesse e degli studenti.
       
Art. 17 - Assemblee Studentesche
Le Assemblee studentesche nelle Scuole Secondarie Superiori costituiscono occasione di partecipazione democratica per l'approfondimento dei problemi della scuola e della società in funzione della formazione culturale e civile degli studenti.
Le Assemblee studentesche possono essere di Classe o di Istituto.
17.1 È consentito lo svolgimento di una assemblea di Istituto ogni due mesi e una di classe ogni mese, nel limite, la prima, di tre ore di lezione, con inizio non prima delle ore 10,00, e la seconda, di due ore. L'orario, comunque, sarà concordato con la Presidenza dell'Istituto. L'Assemblea di Classe non può essere tenuta lo stesso giorno della settimana durante l'anno scolastico o nelle ore di lezione delle stesse materie, per comprensibili motivi didattici.
17.2 Alle Assemblee di Istituto, previa autorizzazione della Presidenza, può essere richiesta la partecipazione di esperti di problemi sociali, culturali, artistici e scientifici, indicati dagli studenti unitamente agli argomenti da inserire nell'ordine del giorno.
17.3 All'Assemblea di Classe o di Istituto possono assistere, oltre al Dirigente o un suo delegato, gli insegnanti che lo desiderino e i membri del Consiglio d'Istituto.
17.4 A richiesta degli studenti le ore destinate alle assemblee possono essere utilizzate per lo svolgimento di attività di ricerca, di seminario e per lavori di gruppo.
17.5 Non possono aver luogo assemblee nell'ultimo mese di lezione.
17.6 L’Assemblea di Classe deve essere richiesta, tramite domanda scritta presentata alla Presidenza almeno 2 giorni prima del suo svolgimento, dai Rappresentanti di Classe degli Studenti della classe che ne fa richiesta, contestualmente alla presentazione dell’Ordine del giorno.
17.7 L’Assemblea di Istituto deve essere richiesta, tramite domanda scritta presentata alla Presidenza almeno 5 giorni prima del suo svolgimento, da almeno 2/3 dei Rappresentanti di Classe degli Studenti di tutta la scuola secondaria superiore, contestualmente alla presentazione dell’Ordine del giorno.
17.8 Di ogni Assemblea studentesca deve essere redatto il verbale.


Esercizio del voto - norme comuni
       
Art. 18 – Elettorato e candidature
Tutti i docenti dei rispettivi Collegi dei Docenti, tutti i genitori, padre, madre o coloro che esercitano la potestà parentale, tutti gli studenti, dove previsto, della scuola secondaria di II grado hanno diritto al voto e la possibilità di candidarsi per le singole rappresentanze degli Organi Collegiali previste dal presente Regolamento di Istituto.
L'elettore che appartiene contemporaneamente a più categorie (genitori e personale docente) può esercitare il diritto di voto per ogni categoria di appartenenza.
I genitori che hanno figli iscritti in più ordini di scuola, pur potendo votare per ognuno degli ordini, possono candidarsi in una sola delle liste.
Per ogni tipo di scuola è formata, per ciascuna categoria, una lista unica con i nomi di tutti i candidati, disposti in ordine d'alfabeto.

Art. 19 - Svolgimento delle elezioni
Le modalità e le norme particolari per l'esercizio del voto vengono fissate dall'apposita Commissione Elettorale, nominata dal Dirigente in tempo utile per la preparazione delle operazioni elettorali.

Art. 20 - Vigore del presente Regolamento di Istituto
Il presente Regolamento di Istituto, proposto dall'Ente Gestore della Scuola entra in vigore a partire dall'anno scolastico 2012-2013.
Spetta al Consiglio di Istituto eletto confermarne definitivamente il testo dopo eventuali interventi di integrazione o modifica.

--- PAGINA IN AGGIORNAMENTO PER L'ANNO SCOLASTICO 2024/2025 ---

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Le scelte educative

L’offerta formativa dell’Istituto è rivolta al raggiungimento dei seguenti obiettivi educativi e cognitivi:

  •     attenzione alla persona umana nella sua unità e totalità,
  •     sviluppo di una positiva immagine di sé, degli altri, delle realtà circostanti, come base per una costruttiva relazione con la società,
  •     rispetto e accoglienza dell’altro nelle sue diversità,
  •     gradualità come rispetto delle caratteristiche, dei limiti, delle risorse e dei ritmi di apprendimento,
  •     progressiva formazione e sviluppo della capacità di pensiero riflessivo e critico come mezzo di esercizio della libertà interiore,
  •     costante scelta preferenziale per il bene, il bello e il vero e acquisizione del senso di responsabilità,
  •     sintesi tra cultura e fede, che promuove una visione cristiana del mondo, della vita e della storia (cfr. Scuola Cattolica alle soglie del Terzo Millennio),
  •     acquisizione di una personalità matura, capace di testimoniare nella vita i valori evangelici

«quello che realmente importa non è che l’alunno sappia tante cose, ma che possa scoprire la relazione che c’è tra la sua vita, nella ricchezza e nella varietà  delle domande e dei problemi che la caratterizza, e la varietà e la ricchezza dei linguaggi della cultura».

Quindi non si dà separazione tra momenti di apprendimento e momenti di educazione, tra momenti della nozione e momenti della sapienza.
Infatti le nostre proposte formative non presentano solo conoscenze da acquisire ma valori da assimilare e verità da scoprire (cfr. Scuola Cattolica alle soglie del Terzo Millennio).

Le scelte didattiche

In linea con l’identità dell’Istituto, il nostro progetto considera l’alunno come soggetto dell’apprendimento e offre percorsi didattici che tengano conto dei seguenti aspetti:
    realtà psicologica ed intellettuale del discente nelle diverse fasi di crescita,
    contesto socio-culturale di provenienza,
    indicazioni ministeriali che garantiscono la formazione culturale di base.
Il Collegio dei Docenti rispettando i diversi tempi di maturazione dell’alunno (scuola dell’infanzia - primaria - secondaria di I e di II grado) sceglie i seguenti criteri da attuare in ogni ciclo scolastico:

  •     attenzione alla realtà psicologica e socio-affettiva dell’alunno per stimolare curiosità e bisogni ad apprendere, promuovendo creatività personale,
  •     impostazione di un rapporto educativo improntato al dialogo aperto e costruttivo,
  •     individualizzazione dell’insegnamento, in relazione alle caratteristiche e alle esigenze degli alunni,
  •     organizzazione della classe tesa a stimolare la responsabilità individuale, attraverso l’autocritica e l’autovalutazione,
  •     impostazione del lavoro a partire dall’esame della situazione iniziale e successive osservazioni sistematiche,
  •     presentazione dei contenuti, non come semplici informazioni nozionistiche, ma come supporti per favorire la formazione e il consolidamento del pensiero,
  •     coordinamento e coerenza fra i diversi ambiti disciplinari, anche in vista del conseguimento di obiettivi trasversali,
  •     coinvolgimento attivo di tutti i soggetti dell’azione educativa (docenti, genitori e alunni) ciascuno nella consapevolezza del proprio ruolo,
  •     la scuola sarà sensibile ad attivare al suo interno iniziative di accoglienza, orientamento scolastico, ricupero e sostegno, ed attività organizzate in collaborazione con altre scuole o enti esterni.

La nostra Scuola persegue le finalità culturali espresse dalla Costituzione Italiana (cfr. art. 3, 33, 34) e valorizza l’identità propria della Scuola Cattolica, infatti “suo elemento caratteristico è di dar vita ad un ambiente comunitario scolastico permeato dello spirito evangelico di libertà e carità” (Gravissimum Educationis, n. 8). Tale ambiente, secondo lo stile pedagogico del Santo Agostino Roscelli, viene favorito da un rapporto educativo fatto, sì, di pensiero, ma soprattutto di vita:

«cordialità aperta a tutti, dignità riconosciuta a ciascuno,
reale attenzione rivolta al singolo, uno per uno,
e alla collettività, un farsi incontro all’altro
con semplicità e umiltà»

A. Roscelli, Un’opzione per l’uomo nella Genova dell’Ottocento, pag. 148

L’attualità della pedagogia roscelliana sta nella capacità di chinarsi sull’uomo e di adoperarsi per valorizzarlo: questo è l’elemento ispiratore del nostro metodo educativo, che privilegia la relazione nella sua valenza formativa. Ciò vuol dire farsi carico della “storia” dell’altro e porsi in dialogo con lui, prima con l’atteggiamento e, poi, con la parola, col silenzio, il silenzio di chi ama e ascolta l’altro permettendogli di parlare e di esprimersi.
I tratti caratteristici della nostra comunità educante, quindi, si possono così sintetizzare:

fermezza di principi, coerenza di comportamento,
delicatezza nel tratto, calma, dominio di sé,
pazienza, fiducia, rispetto e comprensione.

Questi atteggiamenti favoriscono la crescita e la maturazione umana della persona quale base su cui fondare un’autentica formazione cristiana. A tal fine gli educatori, perciò, nello svolgimento della programmazione delle specifiche discipline, coglieranno ogni opportuna occasione per proiettare il loro insegnamento in una luce di fede e di retta morale.
Per ottenere una più proficua azione educativa il Corpo Docente si impegna a creare nel suo interno un rapporto di sincera collaborazione, di reciproco rispetto e a coinvolgere le famiglie rendendole parte integrante di tale azione. Soltanto nella reciprocità relazionale tra alunni, docenti e genitori si attua e si completa il rapporto educativo secondo l’identità di scuola cattolica e roscelliana.

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