Istituto Comprensivo Immacolatine Paolo da Novi e Liceo Scientifico

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14Feb2023

25 gennaio - incontro con padre Gigi Maccalli

Catene di libertà “

 

Padre Gigi Maccalli nasce nel 1963 a Crema. Durante la sua vita si avvicina a Dio e diventa missionario per la società di missioni Africane (SMA).

Nel suo periodo in Africa riesce a servire ed aiutare molto le popolazioni della Costa D’Avorio, ma nella notte fra il 17 e 18 settembre 2018 venne rapito da miliziani Jihadisti, probabilmente provenienti dal Mali.

Gigi fu rapito insieme ad altre persone: Nicola Chiacchio, ingegnere Italiano, ed altri due stranieri.

Padre Maccalli, nonostante questo rapimento, ha dichiarato di non essersi mai pentito della sua scelta di diventare missionario, ma non riesce a spiegarsi come, dopo tutto l’aiuto dato alle popolazioni della Costa D’Avorio, sia stato ripagato con il rapimento, durato ben due anni.

Durante questo lungo periodo, Padre Gigi fu costretto a percorrere lunghi tragitti e spostamenti, passando da paesaggi folti di alberi, fino a deserti di sole dune.

Si trovava spesso bloccato da una catena (di cui conserva una maglia con sé ancora oggi); nella giornata gli veniva dato un unico pasto a base di pochi legumi, che doveva farsi bastare per un giorno intero, ma il fatto che fosse incatenato e malnutrito non sono le cose che lo hanno ferito di più, perché venne messo alla prova nell’aspetto psicologico. Dice di aver avuto molta paura, il terrore di poter non ritornare a casa, paura di morire, perché siccome alcune persone erano sequestrate da più di quattro anni, non sapeva se sarebbe riuscito a resistere così tanto tempo. Avendo passato molto tempo fermo incatenato, senza poter far niente, Padre Gigi ci ha detto che ha avuto molto tempo per pensare e pregare, ma soprattutto ha avuto l’occasione di potersi avvicinare molto di più a Dio, riuscendo a sopravvivere per due anni in quelle condizioni di prigionia.

Padre Maccalli racconta che gli venne dato un Corano dai miliziani Jihadisti, e fu costretto a leggere più volte il libro, gli venne perfino chiesto di convertirsi alla religione Islamica.

Padre Gigi ci ha narrato che durante questo periodo ha avuto spesso la tentazione di provare a scappare, rischiando di essere visto dai Jihadisti. Ci ha spiegato che un giorno, per distrazione, i sequestratori avevano lasciato le chiavi nel cruscotto di una loro macchina, così lui ed il suo compagno avevano avuto la grande tentazione di fuggire; ma quasi sul punto di dentare la fuga, riuscirono a non farsi tentare da questa scelta sbagliata, che li avrebbe portati a troppi rischi.

Padre Gigi Maccalli fu liberato l’8 ottobre 2020 in Mali, dai terroristi, in cambio della liberazione di un centinaio di Jihadisti, ed ha avuto la fortuna di poter tornare alla propria vita, e poter rivedere i suoi parenti e le persone che gli sono vicine.

Ancora oggi, però, Padre Gigi prega per le persone che purtroppo vengono ancora sequestrate da queste bande. Durante l’incontro con Padre Maccalli, è stato possibile accorgerci di quanto questa esperienza lo abbia ferito: durante il suo discorso infatti è capitato che non riuscisse a trattenere le emozioni e spesso, narrando alcuni particolari della storia, ci ha trasmesso la sofferenza che ha passato. 

 

 Davide Bottino 

Classe III A     

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